Digitalizzazione e rivoluzione verde: anche per chi ha un progetto nel cassetto

di | 24 Marzo 2021

PNRRAbbiamo cominciato ad illustrare nella prima parte di questo articolo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Una grande opportunità di crescita e cambiamento nei prossimi anni per il nostro Paese. Al fine di agevolare un progresso intelligente e sostenibile. Una trasformazione digitale sempre più significativa. Ed una transizione verde che stia alla base di tutte le prossime azioni messe in atto.

Abbiamo infatti visto che il punto di vista ambientale sottende ad una grande parte delle scelte che verranno fatte, in tanti se non tutti gli ambiti o “missioni” in cui si articola il PNRR. Come ci dimostra anche la terza missione del Piano.

 

Infrastrutture per la Mobilità sostenibile

Infrastrutture_PNRRLa Missione 3 “punta a completare entro il 2026, un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile”. Ed è stata chiamata “Infrastrutture per la Mobilità sostenibile”.

Anche in questo caso il punto di vista ambientale viene messo in grande risalto.

Tra gli obiettivi generali c’è la necessità di introdurre sistemi digitali di monitoraggio da remoto per la sicurezza di strade, ponti e viadotti. Investire al fine di rendere il sistema portuale italiano competitivo e sostenibile a livello ambientale. Valorizzandone anche il ruolo nell’ambito delle grandi linee di comunicazione europee. Ed ovviamente “realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale”.

Le risorse che sono state previste per questa missione ammontano a 31,98 miliardi di euro. Il 14% delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

Istruzione e ricerca

istruzione_PNRRLa Missione 4 si intitola “Istruzione e ricerca”. Con 28,49 miliardi di euro assegnati, assorbirà circa il 13% delle risorse del Piano.

Tra le varie missioni questa è quella che si focalizza maggiormente sulle generazioni future. Poiché affronta tematiche basilari essenziali quali il “migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione per rendere più positivi i risultati educativi con l’aumento del numero di laureati e diplomati”. O “tendere alla digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento”. E anche “incrementare il sistema di formazione professionalizzante terziaria e migliorare il raccordo tra scuola e mondo del lavoro”.

Gli obiettivi generali di tale missine consistono infatti (citiamo testualmente):

    • colmare il deficit di competenze che limita il potenziale di crescita del Paese;
    • migliorare i percorsi scolastici e universitari – anche attraverso l’internazionalizzazione della formazione superiore e la promozione della mobilità di docenti e ricercatori – e agevolare le condizioni di accesso degli studenti;
    • rafforzare i sistemi di ricerca – attraverso il potenziamento della ricerca di base e delle grandi infrastrutture di ricerca, nonché il supporto alla ricerca condotta dai giovani talenti – e la loro interazione con leimprese e le istituzioni.

Altre tematiche prese in considerazione sono: la riqualificazione e ricostruzione delle infrastrutture scolastiche e universitarie, le politiche per l’inclusione scolastica, la realizzazione di scuole pubbliche dell’infanzia, la digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento, la riqualificazione o ricostruzione in chiave di efficienza energetica e antisismica e di cablaggio con fibra ottica, e così via.

 

Inclusione e coesione

Inclusione_PNRRLa Missione 5 (“Inclusione e coesione”) pone un ulteriore “pilatro fondamentale” del Piano accanto a quelli della transizione verde e digitale. Ovvero la crescita inclusiva e la coesione sociale e territoriale.

Lo sviluppo sostenibile è stato infatti “indissolubilmente legato alla riduzione strutturale delle asimmetrie e delle disuguaglianze, fra le aree geografiche e fra le persone”.

Si tratta insomma di una missione trasversale a tutte le altre. Che mira al contrasto delle discriminazioni di genere. Ma anche alle prospettive occupazionali delle nuove generazioni. Nonché ad una nuova valorizzazione del Mezzogiorno al fine di un riequilibrio territoriale della nazione.

Le risorse impiegate nella Missione 5 sono pari a 27,6 miliardi di euro, pari al 12% circa delle risorse del Piano.

Rimandiamo alla lettura approfondita del testo per tutti gli interventi auspicati e previsti. Tra cui citiamo solo per fare qualche esempio: politiche attive del lavoro e sostegno dell’occupazione, sostegno all’imprenditoria femminile, fiscalità di vantaggio per il lavoro al sud e nuove assunzioni di giovani e donne, potenziamento del servizio civile. Ma anche nuovi servizi socio-assistenziali, disabilità e marginalità. Interventi per ridurre le situazioni di emarginazione e degrado sociale. Misure a favore delle attività sportive di base. Misure a sostegno dell’imprenditoria giovanile, in particolare nel settore turistico e agroalimentare.

 

Salute

Salute_PNRRLa Missione 6 del PNRR si occupa di “Salute”. Si caratterizza mediante “linee di azione coerenti all’interno di un unico progetto di riforma, volte a rafforzare e rendere più sinergica la risposta territoriale e ospedaliera, nonché l’attività di ricerca del Servizio Sanitario Nazionale”.

Le risorse complessivamente destinate alla missione 6 sono 19,72 miliardi di euro. Ovvero circa il 9% delle risorse del Piano.

Le due linee di investimento essenziali sono: “Assistenza di prossimità e telemedicina” e “Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria”.

Anche in questo caso vengono enunciate le indicazioni europee e gli atti di indirizzo parlamentare, a cui vi rimandiamo. Si tratta di tematiche molto specifiche e oltremodo attuali.

Tra tutte citiamo solamentela sezione “Salute ambiente e clima. Sanità pubblica ecologica”. E quella “Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria”. A testimonianza della grande attenzione dimostrata alle solite due tematiche  in tutto l’arco del documento programmatico.

PNRR conclusioni

PNRR come possibilitàPerché ci siamo dilungati in aspetti del PNRR che non sembrano avere del tutto attinenza con un blog di progettazione elettronica?

Ciò che ci è sembrato degno di nota è quello che sottende a questo documento di 193 pagine. Ovvero un percorso di grandi investimenti progettuali ed economici. E che si tratteggia tenendo in grande considerazione un paio di concetti che vengono trasversalmente evidenziati in tutti gli ambiti operativi.

Si tratti di salute, piuttosto che di istruzione o di infrastrutture, una esigenza di sostenibilità ambientale corre di pari passo con quella della trasformazione digitale del Paese. Crescita digitale e transizione ecologica. Digitalizzazione e rivoluzione verde appunto come cita il titolo di questo articolo.

Pur rimanendo in attesa del PNRR del nuovo governo, che non dovrebbe comunque discostarsi molto da quello appena illustrato come dimostrano le prime bozze della versione che stanno cominciando a circolare, gli incentivi del Piano non potranno che avere un effetto trascinante nel tessuto economico italiano.PNRR profilo finanziario

Aprendo le porte a finanziamenti e investimenti importanti. In grado di avere una ricaduta presumibilmente dirompente sul PIL nazionale. Anche in considerazione del fatto che tutte le risorse che verranno messe a disposizione dovranno essere spese entro il 2026. Ed in tal senso rimandiamo ai “Profili di finanza pubblica” del Piano stesso.

PNRR opportunitàSi tratta ribadiamo di una opportunità veramente unica. Che potrà essere colta da tutti coloro che operano nelle aree previste dal Piano. Ma anche da chi si porrà in maniera costruttiva e propositiva di fronte ad una tale occasione. Chiunque abbia appunto una idea, un progetto, un programma da mettere in correlazione con i vari programmi di investimento previsti.

In coerenza con quanto condiviso a livello europeo, le grandi macro aree della digitalizzazione/innovazione e della transizione ecologica posso veramente diventare un trampolino di lancio per chiunque saprà mettervisi in correlazione. Cogliendo a sua volta questa possibilità di rilancio eccezionale per il nostro Paese.

 

immagini pixabay.com + temi.camera.it

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