Formati di uscita dei dispositivi di controllo accessi, parte 1

di | 27 Settembre 2021

Inauguriamo con questo articolo una serie di post dedicati alla progettazione e alla configurazione di sistemi di controllo accessi che utilizzano dispositivi con particolari formati di uscita. Si tratta di lettori magnetici, RFID o biometrici, tastiere numeriche, scanner di codici QR o a barre, ed altri ancora, accumunati dalle stesse interfacce di output. Tutti questi dispositivi, poiché usano lo stesso “linguaggio” per parlare con l’esterno, sono praticamente intercambiabili, a patto che se ne conoscano le caratteristiche. È quindi importante, sia per un progettista che voglia realizzare un sistema per monitorarli, sia per un installatore che intenda proporli, conoscere i protocolli utilizzati.

Inizieremo qui con una rapida panoramica dei formati d’uscita più diffusi, mentre nei prossimi articoli li analizzeremo in dettaglio, uno ad uno. Innanzitutto però è necessario fare un paio di precisazioni, per quanto banali ed ovvie per gli addetti ai lavori.

La prima è che, quando si ha a che fare in special modo con i lettori RFID o con quelli magnetici, non si devono confondere i formati di uscita (oggetto di questi approfondimenti) con quelli usati per leggere la credenziale di identificazione. Facciamo un esempio pratico, tanto per capirci meglio.

lettore Rosslare AY-K35

Dato un lettore di prossimità come il 10ACRL-AYK35, questo è in grado di gestire credenziali  e frequenze multiple con le seguenti tecnologie:

  • 125 kHz:
    • ASK
    • FSK
  • 13,56 MHz:
    • ISO14443A (UID):
      • MIFARE® Classic® EV1: Sector Read
      • MIFARE® Ultralight® Nano /Ultralight EV1/ Ultralight C
      • MIFARE Plus® S / SE / X / EV1
      • MIFARE DESFire® EV1, LEGIC
    • ISO14443B (UID) / ISO15693: HID®, iClass®, PicoPass, iCode, LEGIC
    • ISO18092 (UID): SONY® FeliCa®

Ognuno dei formati elencati sopra rappresenta una caratteristica delle tessere/tag utilizzabili “in ingresso” al lettore, ovvero che il dispositivo riesce a leggere ed interpretare. Da non confondersi quindi con i formati, stavolta “in uscita”, con i quali il lettore trasmettere all’esterno i dati letti, che nel nostro esempio sono:

  • Wiegand 26-bit (standard), 32-, 32R-, 34-, 40-, 56-, and 64-bit
  • Clock & Data
  • OSDP Secure Channel V2

formati di uscita

Quello che vorremmo passasse come concetto base è che, indipendentemente dalla credenziale presentata al lettore (che potrebbe anche essere un’impronta digitale, un volto, o un codice QR) due dispositivi con gli stessi formati in uscita sono totalmente intercambiabili per quanto riguarda il resto del sistema.

La seconda precisazione, forse ancora più scontata, ma vale la pena farla, riguarda quei lettori che operano in modalità del tutto autonoma, ovvero “standalone” puro. In questo frangente il lettore non ha propriamente nessun formato di uscita, in quanto non deve dialogare con alcun sistema esterno. L’unico “dato” che esce dal lettore è la chiusura di uno o più contatti, per lo sblocco di una serratura, o l’invio di una segnalazione/allarme. Anche i lettori appartenenti a questa categoria possono dunque ritenersi intercambiabili tra loro e continua a valere dunque la considerazione fatta in precedenza.

standalone puro

NOTA: sfugge alla classificazione che faremo tra poco una tipologia di lettori abbastanza particolare, cioè quella dei lettori standalone di tipo “sicuro”. Si tratta di dispositivi autonomi, come descritto sopra, i cui relè di uscita non sono montati “a bordo” del lettore, bensì “remotati” in luogo sicuro. La comunicazione tra il lettore e le uscite remote avviene praticamente sempre con protocolli di tipo proprietario, ovvero sviluppati dalle singole aziende produttrici. Per tale motivo la loro trattazione esula dal contesto dei nostri articoli sui formati di uscita adottati dall’intero mercato.

standalone sicuro

Per una trattazione più approfondita dei cosiddetti sistemi standalone, e di molto altro ancora, si rimanda alla seguente “Guida introduttiva al controllo accessi”.

 

E veniamo adesso all’elenco dei principali formati che tratteremo a partire dal successivo post. Per ora li elenchiamo semplicemente in ordine di importanza e/o diffusione:

  • WIEGAND
  • Clock-and-Data
  • RS422/485
  • RS232
  • OSDP
  • USB (emulazione di tastiera)
  • Ethernet

 

In particolare, l’onnipresente formato Wiegand, con le sue numerose varianti, sarà l’oggetto delle prossime puntate, che vi consigliamo di non perdere!

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