A qualcuno piace App

di | 18 Ottobre 2019

Smartphone con AppIl mondo delle App era inesistente fino a poco più di un decennio fa. Era il 10 luglio del 2008 quando la Apple presentò un inedito “App Store” con il lancio di 500 appliczioni.

Oggi, tra Apple Store e Google Play si contano oltre 4 milioni di App. E si stima che tra il 2020 ed il 2021 tutto il comparto sarà investito da una ulteriore crescita (arrivando a far valere l’App economy dai 4.000 a oltre 6.000 miliardi di dollari, ovvero praticamente la terza economia mondiale).

 

Tendenza inequivocabile

AppPur senza voler entrare ulteriormente nel dettaglio (i dati precisi sono facilmente reperibili in internet), si può dare per indubitabile la diffusa e reiterata tendenza (e comune a tutti) a consultare spesso e volentieri lo schermo del nostro smartphone durante tutto l’arco della giornata. Alla ricerca di messaggi, notifiche, interazioni con persone o appunto App.

A proposito di queste ultime, abbiamo mai fatto mente locale a quante ne abbiamo installate nel nostro smartphone o tablet? Probabilmente sono proporzionali alle volte in cui interagiamo con il web (e statisticamente una trentina, anche se le più utilizzate non arrivano a una decina al giorno).

AppFacebook, WhatsApp, Instagram, Pinterest, Twitter, Snapchat… giusto per citare il mondo social più diffuso e di tendenza. Ma anche le App gaming con cui ci divertiamo giocando. O applicazioni che utilizziamo per viaggiare, o per conoscere il meteo, imparare una lingua, piuttosto che consultare il saldo del conto corrente. Altre ci permettono di prenotare alberghi e ristoranti, visualizzare documenti e filmati, pagare, archiviare foto, scannerizzare codici, ascoltare musica, e così via tra svariatissime proposte ed alternative.

 

3 fattori

Boom AppUn vero e proprio boom di questi software per dispositivi mobili. Successo e affermazione che ci obbligano a cercare di capire se anche nel nostro campo di lavoro c’è spazio per questo tipo di tecnologia.

Dato il loro successo, dovrei considerare di farmi realizzare una App a supporto della mia attività? Per quale motivo investire in questa direzione?

Probabilmente per almeno 3 fattori.

 

1 – Il mondo del web è sempre più mobile

Web MobileNegli ultimi anni svariate ricerche evidenziano una tendenza in progressivo e costante aumento, ovvero quella dell’accesso ad internet in situazione di mobilità. Con una crescita anche del tempo medio dedicato alla navigazione (ad oggi circa 1300 miliardi di ore all’anno in tutto il mondo, che diventeranno 3.500 miliardi di ore nel 2021).

Già dalla fine del 2016 gli accessi ad internet da supporti mobili hanno superato quelli dal computer fisso e portatile. In Italia in particolare sono oltre 40 milioni gli utenti che ogni giorno accedono ad internet, di cui più della metà naviga da supporto mobile.

navigazione mobileIn questo contesto, studiare e realizzare una App per i propri utenti sembra un investimento destinato a dare dei concreti frutti nel medio/lungo periodo. Perché una App tende a rendere i propri contenuti molto più visibili e facilmente fruibili in condizioni di mobilità. Inoltre le applicazioni per loro stessa natura sono molto accattivanti e tendono (se ben fatte) a fidelizzare il ritorno dell’utente. Che installa la relativa “icona” sul display e la ritrova con facilità in momenti in cui intende navigare lontano dal computer.

 

2 – La facilità di utilizzo delle App

FacilitàLa semplicità di impiego delle applicazioni è uno dei motivi che ne hanno determinato la veloce e costante diffusione.

Il minimo sforzo e dispendio di tempo necessario all’approccio rendono questo canale accessibile praticamente a tutti. Con una piccola dose di concentrazione è possibile svolgere una vastissima mole di operazioni on-line.

La navigazione tramite applicazioni è arrivata a coprire circa l’85% del tempo trascorso sul web, rispetto a quella da  browser a cui rimane circa il 15% del totale. Grazie appunto ad App sempre più accattivanti, facili e tecnologicamente funzionali.

interazionePer questo riuscendo a dimostrare agli utenti l’utilità della propria applicazione, ovvero il fatto che adoperandola possono riceverne un vantaggio di varie genere e tipo (economico, di tempo, di ottimizzazione delle attività giornaliere, ecc.) è possibile renderli degli utilizzatori sistematici. Ed instaurare con loro un canale prefenziale di contatto, aperto 24 ore al giorno. E passibile anche di ulteriore miglioramento grazie all’automatico interscambio che si crea tra applicazione e consumatore. Che tende spesso ad interagire lasciando commenti e suggerimenti.

 

3 – I comportamenti dei consumatori si stanno rapidamente evolvendo

App per webFino ad alcuni anni addietro era impensabile poter espletare tutta una serie di funzioni dal proprio smarphone. Ad esempio il digital banking, ovvero varie transazioni bancarie quali i bonifici e i giroconti (+131% nel 2018, ed è previsto un rafforzamento anche per il 2019).

Ma anche prenotare una vacanza. In Italia le prenotazioni di viaggi on-line stanno crescendo quest’anno del 9% circa, di cui il 23% da supporto mobile. Un turismo “digitale” sempre più diffuso anche grazie ad agevoli e pratiche App di prenotazione.

Ma lo stesso può dirsi per tanti altri tipi di transazioni ed attività. Basti pensare che iShop_onlinen Italia già nel 2018 le interazioni mobili erano oltre il 40% di quelle effettuate on-line (nel 2017 erano del 34%). Ed i dati sono ovviamente destinati a crescere.

Per quanto riguarda il mondo ancora più specifico delle applicazioni, una analisi del 2018 sui dati di navigazione ed acquisto in più di 80 paesi ha rivelato che i consumatori scelgono sempre più diffusamente le App per i propri acquisti. Il tasso di crescita si aggira intorno al 22% annuo (in concomitanza con la crescita dello smartphone come dispositivo sempre più quotato per gli acquisti).

Shop on-lineInoltre gli acquisti per mezzo di applicazioni sul web si stanno delineando come molto performanti. Basti pensare che la media di abbandono del carrello è di circa il 20% nelle applicazioni, mentre sale al 68% da PC e al 97% da web mobile.

A quanto pare insomma anche l’e-commerce nelle App sta cominciando ad assumere un ruolo niente affatto secondario. Molto pratico e soprattutto comodo, da espletare in qualsiasi momento della giornata, anche in situazioni di estremo relax, evitando a volte situazioni meno comode legate agli acquisti nei negozi.

 

Mercato delle App in Italia

ItaliaIn Italia il mercato delle App è ancora in gran parte da scrivere. Gli sviluppatori sono pochi rispetto a quelli degli altri paesi (circa 1,9%, a fronte di uno 0,1% del valore complessivo del mercato). In Europa siamo dietro al Regno Unito, alla Germania, alla Francia ma anche alla Spagna. Per non parlare a livello mondiale, poiché come è facilmente intuibile Cina e Stati Uniti la fanno da padrone in questo settore.

A prescindere da questo comunque la App economy rimane una grande opportunità per tutti. A parte il fatturato dato dal costo di acquisto della App, il giro d’affari si compone poi di molte altre voci quali la pubblicità, i servizi e gli acquisti. Considerando che ogni cittadino utilizza mediamente App per circa tre ore al giorno (ma qualcuno sostiene anche 5 o 6), le ripercussioni economiche nel tempo possono essere significative per chi intenda crederci ed investire nel settore.

Come sempre diversificare potrebbe essere una parola chiave anche in questo campo. Per cui forse impegnare una qualche risorsa economica investendo in una applicazione potrebbe rivelarsi di sorprendente utilità. Contribuendo magari inaspettatamente ad un lancio o rilancio della propria attività. O, alla peggio, essere un piccolo valore aggiunto, sicuramente almeno in termini di immagine e modernità.

 

immagini pixabay.com

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